venerdì 4 maggio 2012

Ricordi di CastelGandolfo: Millefoglie di persico






Inizia il periodo delle diete. Almeno per me. Ah potessi tornare ad avere 30 anni!
Voi direte 30? Ma che sei matta? Volevi dire 20! 
No. No. No. I miei 30 anni dal punto di vista fisico ed emotivo sono stati i migliori in assoluto.
Mi ero da poco trasferita a Roma. 
La vita mi sembrava meravigliosa: un fidanzato che amavo, un lavoro che mi appagava, una bella città da scoprire e da vivere. 
Vivevamo insieme sul lungo lago di CastelGandolfo. 
Insomma stavo proprio bene. 
Inoltre avevo anche parecchio tempo, e soldi, per me stessa. E quindi vai di sport e massaggi!
Ah che bei ricordi ... sembrano così lontani oggi ...
Oggi ho minuti contati anche per una semplice doccia!
Sveglia alle 6.00. 
Toletta.
Vestiti.
Trucco.
Metto nella borsa la brioscina per la colazione. 
Prendo Eddy (micio bianco - Eddy è il diminutivo di Edelweiss...) e lo metto nella zona off-limits per gli altri gatti e per il mio ex-marito. 
Prendo Emma (cagnina) e la porto fuori (dove poi resta tutto il giorno facendo la spola fra casa mia e quella della mia vicina - che di cani ne ha circa una decina...). 
Torno in casa. 
Metto cappotto/maglione/altro. 
Aspetto il ciabattare (vi assicuro che ciabatte più brutte delle sue non esistono e poi ha dei piedi inguardabili - questo gliel'ho sempre detto!) del mio ex-marito sulle scale che collegano i due appartamenti. 
Un ultimo sguardo ai miei ninni. 
Apro la porta. 
Entro in macchina. 
Via al tragitto per il lavoro. Tempo: un'ora e un quarto totale. 
Timbro. 
Scendo in ufficio (sto in un seminterrato). 
Vado a prendere alla macchinetta un te annacquato. 
Faccio colazione mentre accendo pc ed attivo la posta guardandola velocemente.
E tac. Ennesima mail ridicola del mio ex-marito. Che pampane ... Quando c'ho tempo per le sue stupidaggini rispondo (ma parlarmi no eh? No. Poverino. Ha bisogno del suggeritore(trice)).
Lavoro.
Ora di pranzo. Una cosa veloce. Ho solo 30 minuti.
Uscita (part-time).
Percorso al contrario. Tempo: un'oretta.
Ma non vado a casa. No. Vado all'asilo a prendere i miei ninni. Ore 16.00.
Arrivo. Baci. Abbracci. Due parole con Suor Clara.
Loro escono e iniziano a correre a destra e a manca con i compagni. 
Inizio a chiamarli. Nulla.
Una, due, tre, quattro volte. La quinta urlo. Niente.
La sesta entro in macchina, metto in moto e loro arrivano come saette : )
Ore 16.30. A casa. Faccio fare merenda a loro.
Poi, dipende dal giorno: pediatra, vivaio, spesa, amichetti, farmacia.
Ore 18.00. Aspetto che il mio ex-marito venga a prendere i miei ninni per stare con loro un paio d'ore. Niente da fare. Se c'ha da fare per i fatti suoi è puntualissimo. Per i ninni non ci sente...
Ore 18.30 finalmente sola.
Ore 19.00 inizia la colata barbarica dei miei ninni dal piano primo al piano terra.
"Dai andate su! State un pochino con papà!". "No. Io mamma. Mamma bella. Papà blutto".
Ovviamente il mio ex ben si guarda da venire a riprenderseli. Sta sul computer (così dicono i bimbi). Stellina.
Ore 19.45 riscende il mio ex con i giochi che si era portato su e poi sparisce.
Inizio a preparare la cena.
Ore 20.00 Mangiamo.
Poi laviamo i piatti.
5 minuti di tv per me.
Ore 21 rincomincio: pulisco le sabbiette dei gatti, dò da mangiare ai gatti e a Emma (che nel frattempo è entrata e uscita circa 50 volte).
"Ragazziiiii, venite a mettervi il pigiama". 
"Nooo tiamo gioando con le maccane"
"Muovetevi!" Al terzo tentativo arrivano. Litigano per chi deve essere il primo.
Li piglio tutti e due e con la destrezza di Udinì riesco a cambiarli in contemporanea.
Ore 22. Preparo i cambi per il giorno dopo. I miei. I loro. I loro zainetti (piatti, bicchieri, posate, tovaglietta, merendina, tovagliolo).
Ore 22.30. "Ragazzi a nanna". 
Clic. Luce spenta. E se mi va di lusso dormo fino alle 6. Se invece va come gli ultimi 6 mesi mi svegliano circa 1-2 volte a testa, a turno, a distanza di un'ora :o.
E poi mi sento dire: "ma tu ti devi rilassare!" Il prossimo che me lo dice lo strangolo.


In quei trenta minuti di tranquillità decido cosa fare per cena. E visto che, come detto secoli sopra, sono a dieta, parto a preparare il pesce. Parto bene ma finisco male. Poi capirete domani...
Questo è un piatto che ho assaggiato in un ristorante di CastelGandolfo in cui andavo con l'allora mio fidanzato ed oggi ex-marito.
Buonissimo. Leggerissimo.




Ingredienti per 2
1 filetto di pesce persico
1/2 melanzana 
1 zucchina
1 patata media
10 ciliegini
olio evo


Ricavare dal filetto del pesce persico delle fette sottilissime (carpaccio).
Su un foglio di carta da forno versare un filo d'olio evo. Affettare sottilmente la melanzana, la zucchina e la patata. Mettere sul fondo una fetta di melanzana, poi il pesce, poi zucchina, ancora pesce, patata, e via andare sino a terminare gli ingredienti. In ultimo tagliare a metà i pomodorini, salare, pepare, ancora un filo d'olio e poi richiudere a cartoccio ed infornare in forno già caldo a 180° per 20 minuti. Poi aprire il cartoccio e far dorare per 10 minuti.
Io poi ho usato un coppapasta quadrato e creato un piattino finger food.



6 commenti:

  1. Ciao Emanuela!
    Devo dire che non potevo capitare su un post migliore! ho avuto modo di conoscerti un pochino...hai una vita frenetica!! Ti immagino come una piccola ape laboriosa e velocissima!
    Mi ha fatto piacere "incontrarti" sul blog mio e di Pasticceramary!
    La tua millefoglie è divina!! un mix di sapori! ^__^

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    1. Grazie Micol per essere passata ed esserti aggiunta!
      Hai dato di me una definizione oserei dire calzante.
      I tuoi complimenti sono stra-graditi! A presto.

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  2. o mamma mia! mi ricorda quando avevo i figli piccoli, e un lavoro più frenetico, e un marito meno presente.
    poi le cose sono decisamente migliorate, ma ti penso molto intensamente perché lo so, come può essere.
    un abbraccio molto ma molto solidale.
    e complimenti per la ricetta! io all'epoca non andavo mai oltre la triade: pasta al pomodoro-pasta al burro-pasta al pesto (comprato)

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    1. Grazie mille! Io la triade la applico ai miei ninni ma al posto del pesto c'è il ragù!
      Io invece gli sfizi alimentari me li tolgo. E così tento di aprire ai miei ninni il mondo dei sapori (con uno ce la faccio abbastanza bene, l'altro ... lasciamo perdere!)
      Un abbraccio

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  3. Vita frenetica che purtroppo fanno quasi tutte le mamme di oggi; in più sei da sola, e le cose si complicano di molto. Spero troverai un uomo sensibile che ami te quanto tutta la tua ciurma, compresa Emma, e che condivida tutto il da fare giornaliero, anche i momenti piacevoli e divertenti, rendendolo meno pesante.
    Se in tutto questo marasma riesci a preparare piatti da vero gourmet...non so immaginare cosa potresti fare avendo più tempo a disposizione! Un piatto equilibrato, bello a vedersi. Mi segno la ricetta per le serate in cui costringo mio marito a mangiare pesce (che io adoro). Hai tutta la mia ammirazione e comprensione: forza Super Emanuela!

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    1. Non vorrei dirlo a voce troppo alta, ma ho un compagno che ci ama tutti quanti ed è una persona estremamente sensibile (una rarità al giorno d'oggi. Lui è così molto probabilmente a causa della sua infanzia poco felice poiché ha perso il papà a soli 10 anni).
      La cucina è la mia passione n.ro 1. Una volta c'era anche la subacquea ma i tempi cambiano...
      Mi sono dimenticata di aggiungere di salare e pepare un pochino il pesce!
      Un abbraccio

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